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La coscienza sociale dei messinesi e il rispetto dei disabili

(MESSINA) - Che la città di Messina sia carente di una coscienza sociale nel rispetto dei posti auto riservati ai disabili, questo è un fatto. Lo osservo giornalmente percorrendo le strade della città. Alle volte invece, basta affacciarmi dalla finestra di casa per assistere impotente agli abusi effettuati da automobilisti "schizofrenici", ai danni di una bambina portatrice di gravi handicap e dei suoi genitori. Ogni giorno, dalla mia scrivania, ascolto il clacson disperato del padre, che regolarmente trova occupato il posto auto riservato.

Quando va bene, dopo aver atteso almeno un quarto d'ora e dopo vari solleciti ai commessi del vicino supermercato, l'automobilista incivile di turno si avvicina, neanche troppo di fretta alla propria auto, e generalmente tutto si risolve con un semplice "Mi scusi". Alle volte invece alcune sottospecie di automobilisti si avviano a riprendere l'auto con "tanto di arroganza", indispettiti o comunque disturbati dal clacson e della fretta. Al quel punto volano anche paroloni; tutto questo mentre la bambina rimane prigioniera in auto, anche sotto il sole.

Certo la famiglia della disabile potrebbe contattare la Polizia municipale e chiederne l'intervento, allorché dovrebbe attendere circa un'ora l'arrivo di una pattuglia e successivamente di un carro attrezzi disponibile, per rimuovere l'auto che arbitrariamente invadeva il posteggio. In questo contesto è palese l'assenza di una coscienza sociale degli automobilisti messinesi, tuttavia gravi responsabilità vanno ripartite anche tra il supermercato e il Comune di Messina. Una decina di anni fa è stata concessa la licenza senza valutare che la zona era già carente di posti auto, la successiva apertura del market, senza aver creato altre zone adiacenti riservate al parcheggio, finiva per aggravare una situazione già satura.

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