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La visita del Dalai Lama a Messina: invito alla riflessione

Ho avuto l'onore (ma forse per alcuni cattolici praticanti era solo un fastidio) di assistere alla visita del Dalai Lama  a Messina nel teatro "Vittorio Emanuele". 

Vi confesso che prima di entrare avevo dei dubbi su cosa avrebbe fatto e detto, se cercava solo proseliti per il suo credo, e invece mi sono trovato di fronte un personaggio certamente acciaccato dagli anni, ma vivo e pieno di passione o compassione per gli altri. Compassione nel senso della teoria che va predicando di stare accanto a chi soffre, a chi è perseguitato anche per motivi politici (come lo sono i tibetani nella loro terra, e difatti Tenzin Gyatzo il XIV Dalai Lama vive in esilio in India), a chi cerca pace interiore. E proprio questa pace interiore noi, oggi, avremmo bisogno.  Mi ha colpito molto, al riguardo, una delle sue dichiarazioni a Taormina e Messina la scorsa settimana, riferendosi al dittatore nordcoreano e a Trump li ha definiti disturbati psicologicamente.

Ognuno dei due avrebbe bisogno innanzitutto di stare in pace con se stessi, e quindi di conseguenza non fomentare l'odio e la guerra all'esterno. Questa è la base del buddismo. Difatti i buddisti non credono, anche se esistono diverse diramazioni, in un Dio unico, ma credono solo nell'uomo. E questa è la grande differenza con il cattolicesimo che a mio modo di vedere, malgrado la grande figura di Papa Francesco, perde continuamente aderenti, proseliti. Tant'è vero che cattolici praticanti veramente osservanti in confronto ad altre religioni o credi, sono sempre di meno. 

Questa, naturalmente, è la mia idea costruita attraverso l'osservazione andando in chiesa semplicemente la domenica, delle persone, delle famiglie, che non seguono la parola di Dio, ma rimangono distratti dalle loro cose, dai loro pensieri. Invece, quando uno si reca in un luogo di culto, non solo deve essere partecipe e protagonista della parola di Dio che si predica dall'altare, ma deve poi, una volta uscito da quel luogo, metterla in pratica con se stesso, nella sua famiglia, tra gli amici, nell'universo che lo circonda. Questo lo fa il buddismo, o almeno quella parte che ho potuto conoscere più da vicino la scorsa domenica, quando sono rimasto colpito di quanti, anche amici e conoscenti, hanno abbracciato questa fede. 

Questa è la breve riflessione che sento di fare sulla venuta del Dalai Lama a Messina, amico fraterno del nostro Sindaco ed anche del nostro arcivescovo, al quale continuamente Gyatzo stringeva le mani e si rivolgeva continuamente verso la sua persona, come ad indicare di perseguire il dialogo tra le religioni che tanta pace può apportare al nostro mondo sempre più martoriato da ogni tipo di violenza.


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