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Messina, posta smarrita e bollette in ritardo? Quattro indagati

Cataste di lettere, centri di smistamento strabordanti di corrispondenza giacente e lettere (atti importanti, fatture commerciali, atti giudiziari, bollette da pagare) non recapitate o abbandonate nei cassonetti della spazzatura. Questa la situazione, di grande inefficienza, protrattasi per lungo tempo fino a che l'Ente Poste Italiane finisce al centro di un vortice processuale. Troppi ed eccessivi i disservizi patiti dai clienti, cosicché quattro persone finiscono nel registro degli indagati.

Nel mirino degli inquirenti, il centro di smistamento di via Olimpia, dove accadeva qualcosa di paradossale: i veri postini erano i cittadini e non i veri portalettere. Erano gli stessi destinatari a ritirare la corrispondenza o le raccomandate non recapitate, e non i veri portalettere. Clamoroso lo scandalo di Camaro dove, a detta di cittadini della zona, le missive ancora sigillate venivano buttate nel cassonetto che serve il complesso 'Mito'. Tutto documentato forograficamente tuttavia, all'arrivo delle Volanti, la corrispondenza risultava sparita.

È stato aperto un fascicolo per accertare le responsabilità, ma ad oggi ben poca luce è stata fatta, nonostante le indagini, condotte dalla sezione Polizia giudiziaria della Polizia di Stato, continuino senza sosta. Antonio Carchietti, il sostituto procuratore che si occupa del caso, ha prorogato gli accertamenti. Sotto denuncia, la condotta di alcuni dipendenti, i quali avrebbero fatto sparire alcune buste, probabilmente allo scopo di eludere i controlli da parte degli uffici centrali, riuscendo così ad apparire efficienti. Ma chi si sarebbe macchiato di queste colpe? Resta da compiere le opportune verifiche e compiere i dovuti accertamenti su dichiarazioni e identità dei responsabili. Una cosa è certa: l'ipotesi contestata è il reato di favoreggiamento personale.



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