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Arresti 'social' per il parlamentare regionale, Tribunale di Messina: De Luca non dovrà più comunicare con l'esterno

Bloccata l'esuberante carrellata di video e pubblicazioni che Cateno De Luca aveva sfoggiato qualche ora dopo il suo arresto, avvenuto mercoledì scorso, mostrandosi in déshabillé nelle riprese apparse sul suo profilo e divenute virali. Il GIP, Carmine De Rose, del Tribunale di Messina, ha dato accoglimento alla richiesta della Procura e ha inasprito la misura cautelare cui il parlamentare era già sottoposto. Il neoletto, pertanto, dovrà rispettare il divieto impostogli e non potrà entrare in alcun modo in comunicazione con l’esterno, anche sulla scia dei suggerimenti ricevuti da Carlo Taormina e Tommaso Micalizzi, suoi legali.

Sabato, dopo l’interrogatorio, sul social network Facebook, De Luca si era imposto il “silenzio” dopo 48 ore, ma lo aveva successivamente disatteso poco dopo. I suoi sono stati 'post' di spiegazioni e di attacchi, oltre che condivisioni della solidarietà ricevuta. Tra questi, un video per documentare la protesta contro il suo arresto, nel corso della quale si è recitata in coro la preghiera del Padre Nostro, oltre alla ripresa di una 'zampognata' sul balcone con tanto di sfondo montano. Non è mancato un appello a Beppe Grillo, Nello Musumeci e Matteo Salvini, ai quali ha fatto sapere: "attendo sempre le vostre scuse".

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