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Orco in famiglia: violentava le figlie adottive minorenni a Santa Teresa di Riva

La violenza sessuale è sempre un atto spregevole, lo diventa ancora di più se perpetrata ai danni di minori. E il quadro diviene ancor più agghiacciante quando l'orco si nasconde tra le mura familiari; in questo caso il padre adottivo.

I militari della Stazione Carabinieri di Santa Teresa di Riva hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Messina su richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un soggetto 52enne italiano, residente in Santa Teresa di Riva per violenza sessuale aggravata poichè commessa su persone minori di anni 18 e maltrattamenti nei confronti di fanciulli.

Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa attività investigativa sviluppata da personale della dipendente stazione Carabinieri di Santa Teresa di Riva che ha permesso di fare piena luce sulle violenze sessuali commesse nei confronti delle due figlie adottive minorenni costrette in molte occasioni a subire atti sessuali.

All’uomo il Giudice ha contestato, concordando con le risultanze investigative dei militari di Santa Teresa di Riva, la violenza sessuale aggravata poiché lo stesso con più azioni esecutive dello stesso disegno criminoso con abuso di autorità costringeva la figlia minore a subire violenze sessuali. I militari, attraverso una complessa e certosina indagine, dopo aver raccolto una serie di indizi e di prove nei confronti dell’arrestato  hanno potuto certificare le modalità con cui l’uomo si approfittava delle due figlie.

Tutto con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di persona che non ha compiuto gli anni 18, essendone genitore adottivo e per aver approfittato di circostanze di tempo, di luogo e di persona anche in riferimento all'età, tali da ostacolarne la privata difesa. L’uomo, espletate formalità di rito veniva accompagnato presso la Casa Circondariale di Messina Gazzi a disposizione della competente Autorità Giudiziaria di Messina.

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