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Clamorosa inchiesta a Messina, elezioni regionali pilotate dalla criminalità?

Secondo indiscrezioni, trapelate e pubblicate sulla Gazzetta del Sud, esisterebbe un fascicolo in Procura che farebbe riferimento a "voti di scambio e possibili condizionamenti della criminalità organizzata durante le recenti elezioni regionali".

Tuttavia, essendo l'inchiesta in fase iniziale, le relative informazioni sono scarse e molto generiche: a quanto pare ci sarebbero delle intercettazioni ambientali tra esponenti della criminalità organizzata della città di Messina ed esponenti delle cosche tirreniche relative per l'appunto alle elezioni di novembre.

Nelle conversazioni registrate trapelerebbe l'intento, da parte delle cosche criminali, di pilotare il voto regionale attraverso una sorta di  programmazione di "pacchetti di voti". Una vicenda vergognosa, che se confermata, si aggiunge tristemente ad un conclamato sistema d'infiltrazioni criminali che da tempo immemore influenza la politica peloritana. 

In teoria potremmo anche immaginare quali siano gli esponenti politici coinvolti; basti guardare a l'imponente flusso di voti provenienti dalla provincia a favore di alcuni candidati (eletti sulla carta a furor di popolo). Naturalmente ci guardiamo bene dal formulare ipotesi specifiche e attendiamo fiduciosi lo svolgimento d'inchiesta.

3 commenti:

  1. Commento a: Clamorosa inchiesta a Messina, elezioni regionali pilotate dalla criminalità?
    di: Corsaro del Sud gennaio 13, 2018

    Ancor più, dovrebbe, questa pur, appena trapelata notizia, seppure avessimo dimenticate conclamate vicende del passato, come Corsaro del Sud ricorda, mettere all'erta il “partito dell’astensionismo".
    Siamo certi che il non voto, ancorché disillusione, è potenziale voto sano, non dato, per stanchezza rispetto al pletorico ed all'affabulazione d'occasione. Quello che malamente sto cercando di dire, in questa sorta di ragionamento a voce alta, è che, coloro che votiamo, dovremmo conoscerli fuori dalle occasioni ufficiali. Ci attendiamo cioè di comprendere o farci un’idea di chi essi realmente siano, da ciò che in passato hanno fatto, ma anche da quanto siano già stati in mezzo a noi. Pertanto, i candidati delle nazionali del 4 Marzo 2018, proviamo a conoscerli così. Una ipotesi per fare una prima cernita potrebbe essere: come si sono schierati ufficialmente in occasione del referendum costituzionale? Successivamente, chi è stato dalla parte della salvaguardia di quei valori, si candidi a raccontarsi in tre minuti, incontrando Corsaro del Sud, e successivamente ancora, si dia disponibile anche per una videointervista che avrebbe, se dovessi esser io a scegliere cosa chiedere, queste tre domande:
    1)Cosa direbbe e soprattutto farebbe per far tornare al voto coloro che si astennero in passato?
    2)Quali strumenti ritiene, possano, intanto nella pubblica amministrazione, abolire il precariato?
    3)Faccia un augurio e/o una richiesta ai suoi potenziali elettori.
    Se tra i lettori ci fosse chi ha altre domande, tenuto conto che l'intervista non potrà superare i tre minuti, è invitato a comunicarle alla redazione, facendo pure uso di questo spazio, da cui ci giungeranno le notifiche, o seguendo le indicazioni altre che la stessa redazione di Corsaro del Sud darà in merito.
    Buon tutto a tutti,
    Claudio Marchese

    P.S.
    se ci siete, battete un colpo!

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  2. Domanda: Tu non sei colluso o corrotto. Cosa hai fatto o chi hai fatto escludere dal tuo partito perché poteva essere disonesto o ricattabile?

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    Risposte
    1. Ringrazio e accolgo la richiesta di aggiungere questa domanda alle tre su elencate. Essendo poi, un servizio pubblico questo e ritenendo che, come noi ci palesiamo per nome e cognome, saremmo grati a chi pur usa uno pseudonimo, di firmarsi, al fine di far entrare questa nostra iniziativa nel dibattito democratico, quasi fossimo in presenza, come nella più antica tradizione greca dell'Agorà. Ci sembra una cortesia plausibile da chiedere. Fuori dallo specifico caso, teniamo a precisare che non abbiamo alcun interesse a farci strumento improprio. Mi si perdoni la dabbenaggine; non avevo previsto l'eventualità di un palesarsi sotto pseudonimo.

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