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Messina, rischio per la salute dei bambini: intervenga il Consiglio superiore di Sanità

Ennesimo intollerabile paradosso proveniente da Messina: questa volta a farne le spese potrebbe essere la salute dei bambini di una scuola elementare e media. Circa un mese addietro, all'interno della segreteria dell'istituto comprensivo Pascoli-Crispi, una fotocopiatrice si incendiò per cause ancora da accertare, avvolgendo tutte le aule di un fumo nero carico di polveri sottili. 

Per consentire le operazioni di bonifica e sanificazione la suddetta scuola rimase chiusa per oltre un mese; con tutte le controindicazioni didattiche del caso. Finite le vacanze natalizie ci si aspettava che tutte le operazioni di pulizia fossero state completate ed eseguite a regola d'arte. D'altro canto trattandosi della salute dei bambini sembrava scontato che tutto filasse per il verso giusto.

La doccia fredda arriva al rientro nelle aule: uno strato di fuliggine era presente nei banchi scolastici. Scattano immediate le rassicurazioni da parte della Dirigente scolastica ma l'indomani stessa solfa: ancora uno strato di fuliggine depositato sui banchi dei bambini. A quanto pare la diligenza nello svolgimento delle operazioni di bonifica era solo una pura illusione.

A questo punto il mio livello di indignazione, al pari di quello di altri genitori, inizia a superare la soglia di guardia: scattano infatti diverse richieste d'intervento, a scopo di controllo, agli organi sanitari locali. Tuttavia, visto e considerato che il pressappochismo e la superficialità sembrano componenti irrinunciabili del DNA peloritano, inizio ad avere dubbi anche sull'affidabilità dei suddetti organi.

Pertanto, da genitore allarmato richiedo l'intervento del Consiglio superiore di Sanità, al fine di celare ogni possibile dubbio sulle effettive condizioni igienico-sanitarie dell'istituto. Se è vero che ogni mattina uno strato di fuliggine si presenta puntuale sui banchi, significa che le polveri sottili sono in circolo e durante le lezioni vengono regolarmente respirate dai nostri bambini.

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